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Méga Vrac

Gli alimentari a zero sprechi a Montreal senza sacchetti e imballaggi

in Gestione dei rifiuti by

All’inizio del secolo scorso, attorno al 1925, i consumatori acquistavano cibo negli alimentari o dal macellaio servendosi di propri contenitori. Oggi possiamo testimoniare il ritorno a queste pratiche negli alimentari a zero sprechi di Montreal. (Articolo che prende spunto da Le Devoir, pubblicato il 7 novembre 2016)

In Canada, secondo una ricerca fatta da Recyc-Québec, l’anno scorso lo spreco di cibo ha raggiunto il 40%, ovvero 31 billioni di dollari. Il report identifica la consapevolezza dei consumatori attorno al 47%. Gli abitanti del Québec hanno deciso, inoltre, di considerare la lotta contro il cambiamento climatico una priorità nelle loro attività quotidiane. Produrre zero rifiuti era una delle priorità. Hanno drasticamente cambiato il modo di fare acquisti e il consumo. Erano scrupolosamente attenti a non sprecare cibo e questo ha avuto un impatto diretto sulla gestione dei rifiuti.

I consumatori stessi creeranno questo movimento rifiutando i prodotti imballati – Michaud

Recentemente, gli abitanti di Montreal hanno ripreso un buon vecchio metodo. Portano i loro utensili e sacchetti biodegradabili quando fanno acquisti. Questo è più facile con alimentari biologici a zero sprechi che si diffondono come funghi e rendono le persone felici a Montreal.

LOCO, Vrac & Bocaux, Méga Vrac sono diventati posti essenziali per le casalinghe. Questi negozi si concentrano su merce che è prodotta o coltivata nella zona. I consumatori possono trovare prodotti sfusi fra cui olio, farina, frutta secca, e anche detersivi per i piatti o shampoo che poi mettono con attenzione nei contenitori che hanno portato con sé.

Inoltre, questo riduce l’uso di confezioni di plastica, ma soprattutto il consumatore può scegliere le quantità che preferisce. “Siamo una coppia con un bambino. Negli alimentari tradizionali, non possiamo scegliere perché ci vengono imposte delle cose, come per esempio un pacco da 500 grammi di lenticchie che è troppo per noi. Qui, invece, negli alimentari biologici possiamo prendere le quantità che ci servono, ma anche la qualità che ricerchiamo. Così ci sentiamo vincitori sotto ogni punto di vista”, spiega una casalinga.

Anche se un cliente non ha o ha dimenticato di portare un contenitore, gli alimentari biologici vendono bottiglie in vetro, barattoli e borse riciclabili. “Ma questa non deve diventare un’abitudine. Se è vero che guadagniamo qualche centesimo mettendo mettendo in vendita questi contenitori, d’altro canto vogliamo che i clienti siano responsabili e portino i propri”, dice un negoziante.

Vrac & Bocaux

Le confezioni di plastica causano molti problemi ambientali, ma quantomeno risolvono diversi problemi igienici. Alcuni clienti non sono d’accordo con le condizioni non-igieniche. Secondo Maxim Bernard, palette, pinze ed erogatori sono strumenti condivisi da dozzine di persone ogni giorno e non tutti conoscono le regole della buona igiene. “Alcuni potrebbero portare indietro i propri contenitori non lavati e vi potrebbero mettere il cibo con un arnese che vi andrebbe a contatto, e che poi lo potrebbero mettere di nuovo nella vaschetta del cibo, e questo contribuirebbe a diffondere la loro sporcizia a tutti. Alcuni toccano l’estremità degli strumenti con le dita. A volte il cibo può cadere lateralmente, sul tavolo (dove la polvere e dove tutti posano le mani e oggetti personali) e il cliente può rimetterlo nella vaschetta con lo stesso cucchiaio usato da tutti. Qualcuno potrebbe starnutire sul cibo”, si lamenta un locale.

Il presidente e amministratore delegato di RECYC-QUÉBEC crede fortemente che i prodotti sfusi potrebbero entrare a far parte dei costumi del Québec. “I consumatori volevano il biologico e oggi lo si trova in grandi quantità nei mercati. Questo potrebbe avvenire per ogni tipo di prodotto. Chi fa acquisti può creare questo movimento rifiutando prodotti imballati che eccedono rispetto alla loro domanda”, aggiunge Dany Michaud.

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