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dicembre 2016

Startups: un Villaggio in piena fioritura a Parigi

in Economia collaborativa by
Source: Le Village by CA

Il Villaggio di CA – questo nome misterioso ha subito attirato la curiosità generale. Sono villaggi creati da Crédit Agricole (CA), startups abilitate, piccole e medie imprese insieme a gruppi più grandi si sono riuniti con il comune obiettivo di cooperare per innovare e dare una spinta all’economia regionale. A Parigi, il Villaggio si sviluppa presso la Boétie Street, nel cuore finanziario della città. Ha 400 abitanti, 90 startups e 40 compagnie come partners.

Il Villaggio di CA, annidato nella capitale francese, funziona da incubatore per startups. Fondato nel 2014, ha permesso a queste giovani compagnie di raggiungere un fatturato di 35 milioni di euro. Tra esse ci sono Early Birds e Sharepay, che sono state inserite tra le 100 startups in cui è fortemente consigliato investire, secondo il magazine Challenge.

Source: Le Village by CA
Source: Le Village by CA

Proprio come un villaggio, Le Village di CA ha una piazza a mo di paese. C’è un sindaco che ha la responsabilità di dirigere tutte le attività. Al suo interno, le compagnie fioriscono come in una vera comunità. Ad esse sono forniti gli strumenti per la crescita e i contatti di imprenditori esperti – come notai o avvocati – che non esitano a condividere le loro esperienze acquisite nel settore.

Il Villaggio ci permette di spingere i nostri limiti e di esplorare aree che prima non conoscevamo.

Il Villaggio include anche partner come Microsoft, IBM, Hewlett Packard, Sanofi, Sodexo e Engine. Un rappresentante designato del Villaggio incontra le startups una o due volte a settimana. In generale però, non tutti ricevono supporto finanziario.

Source: Le Village by CA
Source: Le Village by CA

All’interno del Villaggio è sprigionata energia pura. Le risorse e le conoscenze di alcuni sono condivise con molti. È un modello di business orizzontale, dove ognuno può contribuire allo sviluppo del processo. Annualmente, il Villaggio di CA a Parigi organizza circa 800 eventi: lancio di prodotti, conferenze stampa, ogni evento trova il suo spazio.

Una startup rimane nel Villaggio per una media di 23 mesi. Una volta svezzate, le compagnie rimangono in contatto attraverso network studenteschi. La domanda da parte delle startups è in aumento: più di 1,000 domande sono state registrate in soli 18 mesi.

Regioni come Rouen e Besançon sono in attesa dei loro primi Villaggi, in arrivo per l’inizio del 2017. Gli abitanti dei vari Villaggi possono incontrarsi, sollecitare il sostegno l’un l’altro e diffondere il loro know-how. Il Villaggio di CA ha le sue premesse in altre città del mondo, come New York, Londra, Mosca e Shanghai. Ogni startup può quindi evolvere in un ambiente che crea valore e innovazione.

Irrigazione sostenibile: la pompa del futuro aiuta gli agricoltori in Kenya

in Sviluppo sostenibilie by
A Sunflower solar powered irrigation pump Credit Futurepump

Le piogge sono diventate più irregolari in Kenya a causa dei cambiamenti climatici. In più, le pompe per l’irrigazione utilizzate al momento, alimentate a diesel, sono altamente inquinanti e ad alto impatto di emissioni. Ma una pompa per l’irrigazione a energia solare, nota come Futurepump, ha reso il lavoro più facile per i piccoli agricoltori.

L’acqua è una risorsa scarsa in gran parte delle regioni africane, dove solo circa il 5% della terra coltivata è irrigata, rispetto al 41% dell’Asia. È un fatto ben noto che l’irrigazione è un fattore importante per l’accrescimento della produzione agricola. Ci sono diverse tecniche di irrigazione, che si differenziano in base a come l’acqua ottenuta dalla sorgente viene distribuita nei campi. In generale, l’obiettivo è quello di rifornire d’acqua uniformemente l’intero campo, in modo che ogni pianta abbia la quantità d’acqua di cui ha bisogno — né troppa né troppo poca.

L’obiettivo è rifornire d’acqua uniformemente l’intero campo

In Kenya, oltre alla scarsa disponibilità d’acqua, le pompe per l’irrigazione con motore a diesel al momento disponibili sono un’altra minaccia all’ambiente, con il rilascio di significative quantità di CO2 nell’atmosfera. Con l’inquinamento, la scarsità d’acqua e anche la mancanza di credito, gli agricoltori sono alla ricerca di soluzioni sostenibili per l’irrigazione.

Futurepump

Nello sforzo di aiutare gli agricoltori kenyoti, basandosi sul potenziale del Kenya nel solare, Futurepump ha investito in una pompa alimentata a energia solare, per permettere loro di adottare un modello di irrigazione sostenibile. Inoltre, ha garantito finanziamenti con una certa flessibilità nella restituzione dei prestiti. L’ultima pompa, del valore di 637 dollari, è stata acquistata al prezzo scontato di 414 dollari, con rate di 25 dollari mensili.

Queste pompe per l’irrigazione alimentate a energia solare, combinate con un sistema di gocciolatura a bassa pressione, sono una tecnologia attrattiva che può migliorare significativamente i raccolti, l’efficienza e i profitti degli agricoltori, ma allo stesso tempo evitare un considerevole quantitativo di emissioni di gas serra. Si calcola che la crescita del mercato delle energie rinnovabili potrebbe evitare entro il 2030 l’emissione di quasi 3 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

HP, Tread e Timberland riciclano nei loro prodotti i rifiuti di Haiti

in Gestione dei rifiuti by
Haiti

Thread, Timberland, Hewlett Packard e la Clinton Global Initiative hanno stanziato un finanziamento di 300,000$ per fornire servizi sanitari, istruzione e un training professionale ai 300 netturbini di Haiti, 200 dei quali sono bambini. Le multinazionali utilizzeranno i rifiuti in plastica raccolti per la creazione dei loro prodotti.

Ad Haiti, se si guarda attentamente alle montagne di immondizia, le si noterà muovere: sono i bambini che vagano tra i cumuli di spazzatura e la passano al setaccio per trovare oggetti riciclabili da vendere. Questa attività spesso costituisce l’unica fonte di reddito per le loro famiglie. Si tratta di un lavoro noioso e molto pericoloso: le ore sono lunghe, le condizioni di lavoro difficili e si è a contatto con materiali dannosi per la salute. Molti bambini lasciano la scuola per aiutare le loro famiglie a sopravvivere.

Le aziende sopracitate lavoreranno con una ONG basata ad Haiti, Team Tassy, che fornisce servizi di impiego, istruzione e assistenza medica e con 13 imprenditori haitiani che gestiscono i centri di raccolta rifiuti nelle zone intorno alla capitale (Port-au-Prince).

Questa iniziativa contribuirà a creare nuovi posti di lavoro sostenibili, aprendo nuovi mercati e fonti di ricavo per i materiali recuperati. Inoltre, i partner investiranno in imprenditori, piccole imprese e SME in zone specifiche per supportare la crescita economica.

Nel lungo termine, per Haiti sono pianificati una valutazione dei campi, esami medici che accertino lo stato di salute delle persone che ci lavorano, e la costruzione di una rete di supporto focalizzata sul lavoro.

Haiti 1

HP, Thread e Timberland sono molto dedicate a questo progetto e hanno rilasciato diverse dichiarazioni.

HP acquisterà plastica riciclata, fatta di materiale grezzo raccolto nella discarica di Truitier, per la produzione delle sue nuove cartucce per stampanti. Ogni giorno HP usa più di un milione di bottiglie di plastica e fino ad ora ha prodotto oltre e miliardi di cartucce attraverso il suo programma di riciclaggio.

“Grazie al suo impegno, HP continua a guidare l’industria verso un’economia più inclusiva e circolare,” ha dichiarato William McDonough, architetto e designer della McDonough + Partners, un pioniere del design e della sostenibilità ambientale. “Aiuteranno la popolazione di Haiti grazie a un’azione positiva sia dal punto di vista socio-economico sia ambientale.”

Questa iniziativa contribuirà a creare nuovi posti di lavoro sostenibili, aprendo nuovi mercati

Similmente, Timberland, leader mondiale nel settore di calzature e accessori per attività all’aria aperta, ha intenzione di lanciare nella primavera 2017 una collezione speciale di scarpe e borse a base di un tessuto fatto a partire dalle fibre della plastica raccolta e riciclata ad Haiti.

Ben Pawsey, rappresentante di Thread, ha dichiarato che la compagnia non possiede centri di raccolta di bottiglie di plastica ad Haiti, ma che lavora con la filiera per raccogliere le bottiglie e trasformarle in scaglie PET.

“I fiocchi di plastica sono poi esportati negli Stati Uniti e in Canada per essere processati in fibre o plastica riciclata”. Thread, azienda con certificazione B produce abiti, fibre e tessuti socialmente responsabili.

Queste iniziative porteranno un sorriso a tutti quegli haitiani ancora scossi dal terremoto del 2010 e dalle piogge torrenziali dello scorso maggio.

Francia: l’acqua del lago Bouget verrà usata per scaldare e raffreddare gli edifici

in Energie rinnovabili by
Source: en.france-montagnes.com/

“B’eeau Lac” è un nuovo progetto che ha visto la luce nel dipartimento della Savoia in Alvernia-Rodano-Alpi: conosciuto per le sue attività acquatiche, il Lago Bourget – conosciuto nella zona come “il Lago Grigio” –  avrà ora una nuova caratteristica. Entro i prossimi quattro anni, l’acqua del Lago Bourget verrà usata per riscaldare e raffreddare gli edifici e le imprese nella regione.

Lac du Bourget. Source: wikimedia.org
Lac du Bourget. Source: wikimedia.org

L’idea di usare acqua dolce per scopi di condizionamento non è nuova. L’utilizzo di sorgenti idrotermali, noto anche come Riscaldamento sorgente lacustre o Aria condizionata ad acqua marina, o come Sistemi di riscaldamento geotermale, sono stati già adottati in Paesi come il Canada.

Una volta compiuto, il progetto B’eeau Lac sarà il primo in Francia ad utilizzare energia idrotermale attinta dall’acqua di un lago.

Per il dipartimento della Savoia, è un passo innovativo verso il verde. Il B’eeau (Piano per lo sviluppo dell’Energia, dell’ambiente e dell’urbanistica di Bourget) è stato varato dopo aver preso nota  delle possibilità di sfruttare energia rinnovabile nella regione. Il progetto è stato ispirato da uno simile già in funzione a Ginevra.

Il Lago di Bourget si estende su una superficie di 44kmq mentra la sua profondita media è di circa 85m. È il più grande lago di origine glaciale in Francia. Diversi sport acquatici vengono praticati sulle sue acque, oltre alla pesca.

Source: www.wavepattaya.com
Source: www.wavepattaya.com

Il progetto sarà implementato da Metropole Savoie e Savoie Technolac. Il B’eeau Lac Project consiste nel pompare le acque del lago da una profondità di 35 metri, dove hanno una temperatura stabile di 6 gradi Celsius. Questo sistema consente la refrigerazione delle industrie e il riscaldamento di edifici a bassa temperatura.

Al termine dell’utilizzo, l’acqua viene reimmessa nel Lago Bourget. I vantaggi di questo sistema sono numerosi: non richiede uso di terra, non emette CO2 e evita gli usuali rischi per la salute connessi con la refrigerazione convenzionale. Per finire, è un asset formidabile in quanto ad attrattività per le imprese desiderose di installarsi nella regione.

La domanda per la produzione di freddo sta aumentando molto in certi settori nella regione, come il trattamento delle materie plastiche, del cibo e l’industria informatica e farmaceutica. Questo innovativo modo di riscaldare e raffreddare rappresenterà un taglio nelle spese per le imprese e le compagnie private. Le aziende sono state acute nell’usare il raffreddamento riscaldamento idrotermale e quanto veloci a liberare spazi precedentemente occupati da unità di riscaldamento/raffreddamento.

Biblioteca delle cose: perché comprare quando si può condividere?

in Economia collaborativa by
Credit: static1.squarespace.com

Pulitori di tappeti, falciatori di prati o attrezzature da campeggio non sono strumenti di tutti i giorni. Dunque perché comprarli? Creata per essere un’alternativa efficiente all’acquisto, la Libreria delle Cose è uno spazio amichevole e innovativo dove si possono noleggiare tantissime cose a un prezzo davvero basso. Questo nuovo movimento, fondato sull’economia collaborativa, sta assistendo a vero boom tra diverse comunità in giro per il mondo.

Source: pexels.com
Source: pexels.com

Sempre più persone credono in un futuro di condivisione e prestito. Le biblioteche delle cose sono spazi che sono emersi per promuovere l’efficienza e una maglia di solidarietà nelle comunità. Alle persone viene offerto un largo spettro di strumenti che possono prendere in  prestito a prezzi molto bassi. Questi spazi stanno diventando i punti focali per un reciproco aiuto dove gli individui possono condividere ugualmente la propria conoscenza riguardo gli argomenti più disparati.

Le biblioteche delle cose stanno spuntando come funghi in Regno Unito, USA, GErmania, Olanda e Canada. Tutte condividono la stessa visione: dare alla gente accesso a ciò di cui ha bisogno una volta ogni tanto in modo da permettergli di risparmiare. Queste biblioteche stanno gradualmente assumendo la forma di un genuino network globale.

A Londra, è stato convertito in una biblioteca delle cose un vecchio container, dopo una serie di aperture-test provvisorie. La sua creazione è stata resa possibile attraverso donazioni e crowdfunding. La Biblioteca delle cose di Londra è stata protagonista di un’impennata nel numero di membri, acuti nell’unirsi a questo nuovo modello di business.

Qui, le persone possono noleggiare utensili elettrici o da cucina dopo aver controllato la disponibilità online tramite un account gratuito. Il cofondatore della Biblioteca delle cose di Londra, Bex Trevalyan, è categorico riguardo questa forma di commercio:

“Tutti dovrebbero essere in grado di accedere a cose utili, che migliorino la nostra vita, quando ne abbiamo bisogno.”

Credit: spheric.ro
Credit: spheric.ro

Per essere efficienti e rimanere leali ai bisogni della comunità, il team risponde ai feedback dei clienti. Grazie anche a questi, è passata dall’offrire semplici strumenti a fornire servizi. Se avrete mai bisogno di un DJ a domicilio, promuovere un evento o pianificare un workshop, dovreste considerare di andare a bussare alla Biblioteca delle cose più vicina a casa vostra.

Negli USA e in Germania, la Biblioteca delle cose è più diversificata. Utensili e libri sulla cucina sono tra le cose più apprezzate e ricercate negli spazi. I membri possono accedere a un gran numero di strumenti e elettrodomestici senza dover spendere molto. Altre Biblioteche delle cose offrono kit ricreazionali, strumenti per la scienza e la tecnologia o la musica. I più eccentrici mettono a disposizione cose come collari o giocattoli. A Toronto, The Sharing Depot, la prima Biblioteca delle cose in Canada, sta avendo un buon successo e si è già espansa in altri quattro siti. I membri possono noleggiare equipaggiamenti da campeggio oltre ad articoli sportivi  o da festeggiamenti.

Tuttavia, ci sono certi criteri da rispettare per essere in grado di condividere i propri strumenti. Generalmente, i team delle biblioteche procedono col verificare che siano di buona qualità e sicuri da usare, specie per quanto riguarda i dispositivi elettrici.

Al tempo stesso, questo condividere e noleggiare sta rafforzando il sentimento di fratellanza in tutte le comunità. Questo tipo di economia collaborativa sta vedendo un trend inusitato e, secondo gli esperti, “irreversibile”. Si prevede che questa tendenza porterà a un uso efficiente delle risorse e, dunque, a economie più sane.

India: la conversione di rifiuti in carburante

in Trasporti by
vehicles

Delle 20 città più inquinate al mondo, 13 si trovano in India, e oltre 600,000 indiani muoiono a causa dell’inquinamento dell’aria ogni anno. Inoltre, l’inquinamento dell’aria causato dai mezzi di trasporto è un grave problema. L’industria automobilistica indiana è una delle più grandi al mondo. Molte iniziativa hanno tentato di frenarla, ma quella più efficace sembra essere l’uso di carburante economico prodotto da rifiuti, meglio conosciuti come biogas.

scania

La soluzione è stata trovata da Scania, un’azienda svedese di automobili e veicoli commerciali — nello specifico autobus e camion pesanti. Il direttore del marketing di Scania India ha spiegato come la compagnia possiede i prodotti e i servizi necessari per ridurre gli enormi problemi aziendali dell’India. “Possiamo trasportare le persone in maniera efficiente e con un impatto minimo sull’ambiente attraverso l’uso di autobus che siano alimentati a etanolo e biogas. Allo stesso tempo, possiamo creare lavori grazie al fatto che questi biocarburanti sono prodotti da rifiuti e prodotti residuali”, afferma Krister Thulin.

Il messaggio e la soluzione di Scania è “rifiuti locali in carburanti locali per trasporti locali”. Secondo Krister Thulin, “in questo modo la produzione di carburante non sarà in competizione con la produzione alimentare, ma invece i rifiuti e l’acqua di scarico o i residui dalla produzione di zucchero saranno convertiti in carburante”.

Questo porterà un’altra soluzione per fermare lo scarico di rifiuti nell’ambiente naturale, come accade oggi in India.

Se ad un livello nazionale, queste iniziative sono ben accette; anche gli stati sono consapevoli del problema e stanno cercando delle soluzioni. Il governo ha quindi approvato l’uso di bioetanolo e biogas come carburante in India. Un primo progetto per la costruzione di 100 autobus a biocarburante in Nagpur, Maharashtra aiuterà a dimostrarne l’efficacia.

In questo stato indiano, soprattutto in grandi città come Pune e Mumbai, l’inquinamento da veicoli è aumentato rapidamente. Il governo statale sta cercando di prendere il controllo, lanciando il progetto per unire l’uso di etanolo nei trasporti pubblici con i primi 200 autobus pubblici che saranno appositamente usati per trasportare donne. L’annuncio è stato fatto dal ministro di Maharashtra Devendra Fadnavis il 16 novembre 2016. L’alcol etilico o l’etanolo possono essere prodotti sia dalla fermentazione dello zucchero o dalla melassa — un prodotto proveniente dalla produzione di zucchero.

Il dipartimento dei trasporti di Maharashtra, dal prossimo anno, è probabile che terrà schede elettroniche sui veicoli approvati dalla Pollution Under Control (PUC). Secondo il Commissario dei Trasporti Praveen Gedam, si è avviata una discussione sull’argomento. “Il dipartimento di stato prenderà presto la strada verso una massiccia digitalizzazione dei documenti. La piattaforma web ci permetterà di avere una lista dei proprietari di mezzi che necessitano del rinnovamento della PUC”.

“Uno dei benefici di questa scelta sarà quello di poter mandare allerte via SMS in caso di scadenza del PUC di un veicolo. Quando avremo archivi digitali, saremo in grado di inviare avvisi ai proprietari dei veicoli” afferma un impiegato.

Nella capitale Delhi, tutti gli autobus funzionano grazie a Compressed Natural Gas. Il CNG è metano conservato ad alta pressione e può essere usato al posto della benzina, diesel e propano. La combustione del CNG produce meno gas indesiderati. Gli autobus hanno cambiato alimentazione nel 2011, quando è stato reso obbligatorio. Comunque, un grande numero di veicoli nella capitale è ancora alimentato da diesel. Il governo sta ora cercando di convertire questi veicoli a fonti di energia più pulite.

Dall’altra parte, il governo indiano si è unito a Scania per il progetto “electric highway”, lanciato a livello base in Svezia, con un occhio di riguardo sull’uso di tir a biocarburanti per migliorare l’ormai noto inquinamento da sistemi di trasporto da lunga distanza.

Educazione in fattoria per una riabilitazione sostenibile, a Parigi

in Agricoltura by
ferme pinson2

In Seine-Saint-Denis, abbiamo scoperto la fattoria Butte Pinson, un luogo che fa rivivere il legame tra giovani (e meno giovani) e la natura. L’educazione ambientale, eco-pascolo, circuiti di corsa, il riciclaggio di alimenti scaduti… Seguite la guida!

Parigi, Lunedi mattina. Salgo sul Network Express Regionale (RER) per esplorare un’oasi urbana! La Butte Pinson è tra Pierrefite-sur-Seine e Villetaneuse. Quaranta minuti dopo, arrivo al centro di una zona residenziale. Non ci vuole molto per arrivare in cima alla collina, e di vedere un piccolo pannello in legno: Fattoria pedagogica di Butte Pinson. Sono arrivato!

Un modello di business innovativo, permanentemente ancorato nell’azione sociale e una educazione popolare

09:30: tutti sono già al lavoro. Jacky è il leader di un gruppo di bambini di 5 o 6 anni. Stéphane, assistito da due stagisti, è addetto alla pulizia delle gabbie dei conigli. Alcuni ragazzi lavorano allo smistamento cibo invenduto raccolto da un grande negozio partner, per riciclare ciò che può essere riutilizzato. Veniamo a sapere in seguito che questi giovani, con pene minori, stanno effettuando alcuni lavori di riabilitazione da 60 a 200 ore in azienda. Qui, il tasso di non recidiva di questi giovani è del 97%, ben al di sopra della media nazionale!

Un camion carico di fieno arriva e Julien, il responsabile del luogo esce di corsa, agitando le braccia in aria per ringraziare l’arrivo del fieno, che in questi giorni mancava agli animali! Dopo qualche rapida spiegazione, mi passa la forcella che tiene fuori, e mi sono trovato a cercare di portare un fascio di paglia al capannone senza perdere pezzi sulla strada. Julien coglie l’occasione per raccontarmi la storia del posto.

Fondata nel 2009, questa fattoria didattica accompagna i giovani “nei campi” per un’integrazione sostenibile, attraverso la calma e la saggezza che viene dalla vita agricola. L’azienda contribuisce allo sviluppo di eco-pascoli, ricicla i prodotti alimentari invenduti, e sviluppa l’eco-costruzione.

Courtesy: Colibris
Courtesy: Colibris

Con la loro esperienza e il loro grande cuore, Julien e il suo team stanno avendo risultati eccezionali: con oltre 10mila visite per bambini l’anno scorso, 8 tonnellate di cibo riciclato, 8 metri cubi di compost creato, 32 opere di artisti in negozio, e una taverna di spendere le serate estive…

Per chi vuole creare un oasi, questo posto è un sogno: un modello di business innovativo, permanentemente ancorato nell’azione sociale e nell’educazione popolare!

E non vogliono fermarsi qui. Hanno appena ottenuto 5 ettari di terreno in Villetaneuse.

Tra una città e l’Università di Parigi 13, sviluppano l’agricoltura alternativa: secondo un principio di progettazione permacultura e due ristoranti a basso costo per studenti e gente del posto!

Un incredibile progetto per l’alimentazione sostenibile a Rotterdam

in Edilizia sostenibile by
rotterdam

Potete immaginare un allevamento di mucche sospeso sull’acqua? Questo è l’incredibile progetto, da 2 milioni e mezzo di euro, per un caseificio galleggiante per ricollegare gli abitanti di Rotterdam con il loro cibo.

Ormeggiato nel porto di Rotterdam, il caseificio galleggiante sarà inagurato il prossimo gennaio 2017. Le 40 mucche producono 1200 litri di latte al giorno, trasformati e venduti a livello locale.

Ma non viene il mal di mare alle mucche? Questa era la domanda che si sono posti tre investitori olandesi quando avuto l’idea per il progetto fattoria galleggiante. Lungi dall’essere inverosimile, il disegno sta prendendo forma nel porto di Rotterdam con una struttura ormeggiata ad una banchina nella riabilitazione. I lavori sono iniziati i primi di giugno. L’arrivo degli animali è previsto per il mese di dicembre con una inaugurazione in gennaio 2017.

Courtesy: Beladon

In un Paese dove ogni metro quadrato di terreno viene venduto a prezzi altissimi, l’idea di creare un fienile galleggiante nel cuore del porto più grande d’Europa è abbastanza ovvia.

La parte tecnica della realizzazione è stata affidata a Beladon, una società specializzata nella costruzione di strutture galleggianti.

Minke van Wingerden di Beladon è categorico. “È impossibile che alle mucche venga il mal di mare qui. Sarà molto stabile. Quando si è su una nave da crociera, non si soffre il mal di mare,” ha detto.

Il progetto Fattoria galleggiante in Rotterdam riceverà assistenza tecnica da parte del settore lattiero-caseario olandese. I progettisti hanno anche messo in pratica i principi di agricoltura verticale, infatti la superficie di 1000 mq è distribuita su tre piani, di cui una parte sott’acqua.

L’energia elettrica per l’illuminazione dell’intera struttura fornita dal tetto coperto di pannelli fotovoltaici

Il piano superiore comprende stallaggio che ospiterà 40 vacche da latte. Il livello intermedio comprende la lavorazione del latte in laboratorio e le vendite della fattoria. Il livello sommerso è dedicato al trattamento di effluenti di allevamento e la produzione di erba su un substrato sottile. L’urina delle mucche sarà purificata e utilizzata per la coltivazione di trifoglio rosso, erba medica e sotto luce artificiale per il foraggio.

Il letame di mucca o sarà utilizzato o inviato ad altre coltivazioni. L’energia elettrica per l’illuminazione di tutta la struttura sarà fornita dal tetto ricoperto di pannelli fotovoltaici.

Inoltre, le mucche avranno accesso al pascolo in una piazza situata sul molo. Resta da vedere se avranno il coraggio di prendere in prestito le navi e fare un giro in nave lì intorno!

Valerian: il giardino organico che calma l’anima e la Terra

in Agricoltura by
Pont passerelle en granit, Imperata cylindrica 'Red Dragon', Prunus incisa 'Kojo No Mai', Schoenoplectus

Presso il Jardin de Valériane – collocato tra Saint Etienne e la Rive-de-Gier nella Loira – i talentuosi proprietari hanno creato un giardino con bellissimi confini fatti da erbacce e arbusti superbi. Questo giardino organico contiene materiale vegetale abbellito da un incredibile uso dei colori.

Quando si entra nel parcheggio, situato nella campagna, si può già intuire la presenza di un bellissimo giardino. Per prima cosa un ampio passaggio, delimitato su entrambi i lati da bellissime rose e da magnifici alberi, guida verso il giardino. Ed esso è visibile tutto l’anno.

chou -cabbage

Trenta anni fa, a Seine-maritime, Marylin e Michel Tissait lanciano un piccolo giardino privato di 4000 metri quadri, a cui dedicano molto attenzione e che possiede una vasta collezione di piante. Un’ottima composizioni, se si giudica la scelta delle piante e il prato ben curato. Durante gli anni, vari incontri con i vivaisti della regione hanno permesso ai coniugi di approfondire le loro conoscenze e di colmare la loro curiosità sulla materia. Attualmente essi producono 50 diverse varietà di verdure.

Ma perché il nome Valerian? Per essere esatti esistono due tipi di valeriana, la valeriana officinalis e la dioica, che è nativa dell’Inghilterra, mentre un terzo tipo – la pyrenaica – viene naturalizzata in alcune parti della regione. Il genere include circa 150 specie, che sono distribuite in varie zone del mondo.

Nella medicina moderna, la valeriana officinalis fa riferimento alla valeriana. Dovrebbe far riferimento al Phu (un’espressione di avversione a causa dell’odore) di Dioscorides e Galen, per cui è esaltato come aromatico e diuretico. In seguito fu ritenuto utile per curare alcuni tipi di epilessia. La pianta era tenuta considerata molto importante anche nel medioevo come rimedio, ancora oggi alla pianta sono attribuite capacità protettive contro tutti i mali.

Marylin e Michel hanno comprato un’altro pezzo di terra dall’altra parte della strada, e creato un secondo giaridno, aperto a visite dal 2008. Grazie alla scoperta di un abbondante bacino idrico e alla presenza di un terreno di ottima qualità sono riusciti a piantare aceri, magnolie, cornioli e molte ortensie … tutto ciò che non erano riusciti a piantare nel primo giardino. Il secondo possiede anche un aspetto educativo nei confronti di chi vi mette piede per la prima volta.

La valeriana fu piantata per curare alcuni tipi di epilessia.

Quindi se pensate che i giardini francesi siano sinonimo di Monet, Giverney e nient’altro, vi sbagliate. Questa parte del mondo ha molto da offrire, ed è possibile accedervi attraverso la storica città di Rouen, facendosi ispirare con una visita ai giardini. Tutti i visitatori rimangono sempre molto soddisfatti dalle loro visite. Uno di loro, Nicolas Leclerc, una volta scrisse: “Quando visito questi giardini, la felicità è quella di incontrare proprietari in grado di conversare con i visitatori. Odiamo dover fare le foto dei nostri matrimoni a casa. Il nostro fotografo non conosceva Valériane ed è rimasto affascinato dalla bellezza del posto. Fiori molto belli e un luogo ben conservato”.

EcoHelmet: un casco per ciclisti ecologico e pieghevole

in Innovazione by
eco helmet

I ciclisti e motociclisti che indossano caschi spesso trovano estremamente noioso portarsi l’elmetto con sé. Era il caso di Isis Shiffer, che ha deciso di inventare un casco ecologico noto come EcoHelmet. Keep Reading

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