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Credit: www.nemosgarden.com

Il giardino di Nemo: coltivazioni subacquee per aumentare la produzione alimentare

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“L’immaginazione si immerge negli abissi più profondi e solca i cieli più alti, laddove neanche la natura può arrivare” ha scritto di recente il saggista americano Henry David Thoreau.

Sergio Gemberini, CEO della compagnia italiana Ocean Reef incarna perfettamente questo detto, poiché ha spinto la propria immaginazione oltre il limite, creando il Giardino di Nemo.

Chi avrebbe ami immaginato che avremmo coltivato delle piantagioni alimentari sott’acqua?

Sergio Gamberini, un italiano, lo ha fatto.

Proprietario di due compagnie di immersioni subacquee in Italia e in California, mentre era in vacanza a Noli, gli è venuta la pazza idea di coltivare piante nel mare.

Credit: www.nemosgarden.com

E oggi la coltivazione subacquea è già considerata una pratica sostenibile per soddisfare la futura domanda di cibo, specialmente in quelle regioni colpite dalla siccità o dove la terra emersa è scarsa.

Sergio Gamberini ha avuto l’idea della coltivazione sott’acqua mentre sognava di trasformare la subacquea in un’attività più interattiva.

Il suo progetto originale prevedeva di ancorare al fondale marino un pallone di materiale flessibile contenente un vaso con una pianta.

Con sua grande sorpresa, la pianta non è morta ed è cresciuta.

Il passo successivo è stato applicare lo stesso metodo utilizzando dei semi, che nel giro di 36 ore sono germogliati.

È stata una rivelazione per Sergio, che si è lanciato nello sviluppo di progetti più ambiziosi in questo senso.

Oggi, quando qualcuno scende nelle profondità della baia di Noli non incontra solo le bollicine d’aria, ma anche un agglomerato di imponenti sfere situate all’incirca dieci metri sotto il livello del mare.

È il giardino di Nemo.

Il sito, che si estende su un’area di 15m2, attualmente ospita sette bio-sfere, ciascuna aventi le dimensioni di una stanza.

Dentro ogni sfera sono presenti circa 60 piante, nutrite da strumentazione idroponica e irrigate da sistemi a gravità.

Si tratta di basilico, aglio, rapanelli, cavoli e fragole, tanto per fare qualche esempio.

“Il mare è auto-sostentante, un incubatore gratuito”.

Gli esperti di subacquea tendono a dire che queste piante non avranno le stesse caratteristiche di quelle che sono cresciute sulla terra.

Invece Sergio Gamberini sostiene che “Il mare è auto-sostentante, un incubatore gratuito”.

Nella baia di Noli, la temperatura dell’acqua è piuttosto stabile, e quindi offre alle piante un contributo di calore costante.

Dal canto suo, l’acqua del mare agisce come un filtro, smorzando tutte le frequenze non necessarie della luce che penetra l’oceano.

Di conseguenza, le piante cresciute sott’acqua sono più salubri e di alta qualità.

L’aroma e il sapore sono più intensi di quelli delle piante cresciute sulla terra.

Le biosfere sono le serre ideali, poiché nessun parassita può raggiungerle.

Quindi non c’è bisogno di pesticidi o altri agenti chimici.

L’evaporazione naturale fornisce acqua fresca vaporizzata all’interno delle sfere, irrigando le piante in modo sistematico.

Inoltre, gli esperimenti hanno dimostrato che queste piante crescono più velocemente delle loro controparti terrigene.

Sergio Gamberini sta lavorando con esperti agrari per migliorare la struttura e la durabilità delle sfere costruite.

La sua ditta ha un permesso governativo per lavorare cinque mesi all’anno, ossia da maggio a settembre.

Sergio è più che pronto a portare la produzione su larga scala.

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