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HP, Tread e Timberland riciclano nei loro prodotti i rifiuti di Haiti

in Gestione dei rifiuti by
Haiti

Thread, Timberland, Hewlett Packard e la Clinton Global Initiative hanno stanziato un finanziamento di 300,000$ per fornire servizi sanitari, istruzione e un training professionale ai 300 netturbini di Haiti, 200 dei quali sono bambini. Le multinazionali utilizzeranno i rifiuti in plastica raccolti per la creazione dei loro prodotti.

Ad Haiti, se si guarda attentamente alle montagne di immondizia, le si noterà muovere: sono i bambini che vagano tra i cumuli di spazzatura e la passano al setaccio per trovare oggetti riciclabili da vendere. Questa attività spesso costituisce l’unica fonte di reddito per le loro famiglie. Si tratta di un lavoro noioso e molto pericoloso: le ore sono lunghe, le condizioni di lavoro difficili e si è a contatto con materiali dannosi per la salute. Molti bambini lasciano la scuola per aiutare le loro famiglie a sopravvivere.

Le aziende sopracitate lavoreranno con una ONG basata ad Haiti, Team Tassy, che fornisce servizi di impiego, istruzione e assistenza medica e con 13 imprenditori haitiani che gestiscono i centri di raccolta rifiuti nelle zone intorno alla capitale (Port-au-Prince).

Questa iniziativa contribuirà a creare nuovi posti di lavoro sostenibili, aprendo nuovi mercati e fonti di ricavo per i materiali recuperati. Inoltre, i partner investiranno in imprenditori, piccole imprese e SME in zone specifiche per supportare la crescita economica.

Nel lungo termine, per Haiti sono pianificati una valutazione dei campi, esami medici che accertino lo stato di salute delle persone che ci lavorano, e la costruzione di una rete di supporto focalizzata sul lavoro.

Haiti 1

HP, Thread e Timberland sono molto dedicate a questo progetto e hanno rilasciato diverse dichiarazioni.

HP acquisterà plastica riciclata, fatta di materiale grezzo raccolto nella discarica di Truitier, per la produzione delle sue nuove cartucce per stampanti. Ogni giorno HP usa più di un milione di bottiglie di plastica e fino ad ora ha prodotto oltre e miliardi di cartucce attraverso il suo programma di riciclaggio.

“Grazie al suo impegno, HP continua a guidare l’industria verso un’economia più inclusiva e circolare,” ha dichiarato William McDonough, architetto e designer della McDonough + Partners, un pioniere del design e della sostenibilità ambientale. “Aiuteranno la popolazione di Haiti grazie a un’azione positiva sia dal punto di vista socio-economico sia ambientale.”

Questa iniziativa contribuirà a creare nuovi posti di lavoro sostenibili, aprendo nuovi mercati

Similmente, Timberland, leader mondiale nel settore di calzature e accessori per attività all’aria aperta, ha intenzione di lanciare nella primavera 2017 una collezione speciale di scarpe e borse a base di un tessuto fatto a partire dalle fibre della plastica raccolta e riciclata ad Haiti.

Ben Pawsey, rappresentante di Thread, ha dichiarato che la compagnia non possiede centri di raccolta di bottiglie di plastica ad Haiti, ma che lavora con la filiera per raccogliere le bottiglie e trasformarle in scaglie PET.

“I fiocchi di plastica sono poi esportati negli Stati Uniti e in Canada per essere processati in fibre o plastica riciclata”. Thread, azienda con certificazione B produce abiti, fibre e tessuti socialmente responsabili.

Queste iniziative porteranno un sorriso a tutti quegli haitiani ancora scossi dal terremoto del 2010 e dalle piogge torrenziali dello scorso maggio.

Biblioteca delle cose: perché comprare quando si può condividere?

in Economia collaborativa by
Credit: static1.squarespace.com

Pulitori di tappeti, falciatori di prati o attrezzature da campeggio non sono strumenti di tutti i giorni. Dunque perché comprarli? Creata per essere un’alternativa efficiente all’acquisto, la Libreria delle Cose è uno spazio amichevole e innovativo dove si possono noleggiare tantissime cose a un prezzo davvero basso. Questo nuovo movimento, fondato sull’economia collaborativa, sta assistendo a vero boom tra diverse comunità in giro per il mondo.

Source: pexels.com
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Sempre più persone credono in un futuro di condivisione e prestito. Le biblioteche delle cose sono spazi che sono emersi per promuovere l’efficienza e una maglia di solidarietà nelle comunità. Alle persone viene offerto un largo spettro di strumenti che possono prendere in  prestito a prezzi molto bassi. Questi spazi stanno diventando i punti focali per un reciproco aiuto dove gli individui possono condividere ugualmente la propria conoscenza riguardo gli argomenti più disparati.

Le biblioteche delle cose stanno spuntando come funghi in Regno Unito, USA, GErmania, Olanda e Canada. Tutte condividono la stessa visione: dare alla gente accesso a ciò di cui ha bisogno una volta ogni tanto in modo da permettergli di risparmiare. Queste biblioteche stanno gradualmente assumendo la forma di un genuino network globale.

A Londra, è stato convertito in una biblioteca delle cose un vecchio container, dopo una serie di aperture-test provvisorie. La sua creazione è stata resa possibile attraverso donazioni e crowdfunding. La Biblioteca delle cose di Londra è stata protagonista di un’impennata nel numero di membri, acuti nell’unirsi a questo nuovo modello di business.

Qui, le persone possono noleggiare utensili elettrici o da cucina dopo aver controllato la disponibilità online tramite un account gratuito. Il cofondatore della Biblioteca delle cose di Londra, Bex Trevalyan, è categorico riguardo questa forma di commercio:

“Tutti dovrebbero essere in grado di accedere a cose utili, che migliorino la nostra vita, quando ne abbiamo bisogno.”

Credit: spheric.ro
Credit: spheric.ro

Per essere efficienti e rimanere leali ai bisogni della comunità, il team risponde ai feedback dei clienti. Grazie anche a questi, è passata dall’offrire semplici strumenti a fornire servizi. Se avrete mai bisogno di un DJ a domicilio, promuovere un evento o pianificare un workshop, dovreste considerare di andare a bussare alla Biblioteca delle cose più vicina a casa vostra.

Negli USA e in Germania, la Biblioteca delle cose è più diversificata. Utensili e libri sulla cucina sono tra le cose più apprezzate e ricercate negli spazi. I membri possono accedere a un gran numero di strumenti e elettrodomestici senza dover spendere molto. Altre Biblioteche delle cose offrono kit ricreazionali, strumenti per la scienza e la tecnologia o la musica. I più eccentrici mettono a disposizione cose come collari o giocattoli. A Toronto, The Sharing Depot, la prima Biblioteca delle cose in Canada, sta avendo un buon successo e si è già espansa in altri quattro siti. I membri possono noleggiare equipaggiamenti da campeggio oltre ad articoli sportivi  o da festeggiamenti.

Tuttavia, ci sono certi criteri da rispettare per essere in grado di condividere i propri strumenti. Generalmente, i team delle biblioteche procedono col verificare che siano di buona qualità e sicuri da usare, specie per quanto riguarda i dispositivi elettrici.

Al tempo stesso, questo condividere e noleggiare sta rafforzando il sentimento di fratellanza in tutte le comunità. Questo tipo di economia collaborativa sta vedendo un trend inusitato e, secondo gli esperti, “irreversibile”. Si prevede che questa tendenza porterà a un uso efficiente delle risorse e, dunque, a economie più sane.

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